Evidentemente Reggio Emilia è campo destinato a mettere a nudo i confini del Bari. Lo aveva fatto a luglio del 2020, riservando ai biancorossi l’amarezza di un ko in finale playoff di Serie C. Si era ripetuto a ottobre del 2023, decretando la fine dell’era Mignani in panchina dopo uno scialbo pareggio. Ha ribadito il concetto nella prima sfida del 2025, mettendo a nudo i limiti in termini di personalità e qualità di una squadra che ha bisogno che tutti i titolari girino al 100% per trovare il risultato pieno. Una regola ribadita nelle sei partite sin qui vinte dal Bari ed evidenziata ancor più dalle 15 occasioni in cui Maita e compagni in campionato non hanno fatto bottino pieno. E la risposta alle criticità sta in due lati della stessa medaglia: personalità e qualità. Contro un avversario in 10 per un tempo di gioco intero, la squadra di Moreno Longo non ha saputo sbloccare lo 0-0, ha creato la prima occasione di rilievo dopo 78 minuti e non ha trovato nelle risorse in panchina la chiave di volta per andare oltre un pomeriggio informe. Il cammino – settimo posto a 28 punti – resta in linea con l’obiettivo societario, la partecipazione ai playoff, ma non con le ambizioni di una piazza che vorrebbe vedere Bari protagonista con continuità e non a folate estemporanee. Un desiderio incarnato dai 1600 tifosi biancorossi a Reggio Emilia. Voci di una città che teme di abituarsi a galleggiare.