In tempi di Festival di Sanremo, il Bari porta a casa un pareggio che sa di “brividi”, tanto per omaggiare una canzone che su quel palco ha trionfato in tempi recenti. L’1-1 del San Nicola con la Cremonese conferma due fattori su tutti: che a questa squadra piace complicarsi la vita da sola, come il grossolano errore commesso da Boris Radunovic in occasione del vantaggio ospite (il quarto con il pallone tra i piedi del portiere biancorosso in stagione) conferma, e che da due mesi a questa parte il passo della squadra di Moreno Longo ha incassato una vistosa riduzione di intensità. 10 punti nelle ultime 10 partite, la media di un punto per gara, a fronte dei 24 dei primi 16 incontri di campionato, con media di 1.5/partita. Discesa dal quarto al settimo – condiviso con il Cesena – posto in classifica, quinto posto distante cinque punti e +6 sui playout. Per evitare di di ritrovarsi nel guado, occorrerà tornare a correre. E per farlo il Bari dovrà individuare delle certezze, quelle che le formazioni delle ultime settimane, anche a causa di squalifiche e infortuni, fanno fatica a mettere nero su bianco: il rendimento di Mantovani, Benali e Bellomo, per citarne tre, parla chiaro in termini positivi. Le fatiche di Lasagna lo fanno nel senso contrario. Post-it di campo, spazzati purtroppo via sabato al fischio finale dalle velenose e inaccettabili offese rivolte a Mehdi Dorval: di questo, però, si occuperà la giustizia sportiva.