Il Bari pareggia con la Sampdoria e a 10 giornate dalla fine si trova fuori dai playoff, seppur solo per la peggior differenza reti con il Palermo. Diciamolo con sincerità: era questione di tempo. La vittoria di Mantova aveva avuto un effetto illusorio sulle possibilità di questa squadra di attaccare con decisione il sesto posto, distante appena due punti all’inizio del turno di campionato. L’1-1 del San Nicola, arrivato al termine di una partita dai due volti – pessimo primo tempo, discreto il secondo – contro un avversario sotto di otto punti in classifica, ha l’effetto di sancire limiti e vizi di un Bari nel segno del “vorrei ma non posso” da tre mesi a questa parte. Così si spiega la discesa dal quarto posto alla sedicesima giornata alla nona posizione in 12 turni, passati per 14 punti sui 36 a disposizione. La sensazione è quella di un Bari molto attento ad aderire quanto prima allo spartito avversario ma con un’identità molto meno marcata rispetto ai primi tre mesi della stagione. Con la Sampdoria il pareggio di Maggiore all’alba del secondo tempo avrebbe potuto avere l’effetto di una spinta propulsiva, invece ha portato la squadra ad accontentarsi di un punto definito come “importante” anche alla luce delle assenze e degli acciacchi. Importante, in effetti, lo è: permette di tenere a otto punti la zona playout. Salvarsi quanto prima, con questi chiari di luna, rischia di diventare la vera priorità.
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