In 90 minuti tutto il cinismo che era mancato nelle partite precedenti. Il Bari è tornato da Salerno con tre punti in tasca e quasi 5000 tifosi biancorossi, tanti i presenti nel maxi-esodo dell’Arechi, in festa. Merito di una prova solida, che ha esibito i due volti che Moreno Longo chiede di sfoderare ai suoi. Capace di sfruttare i punti deboli – leggasi fascia destra – dell’avversario nel primo tempo, sfondando con Dorval e trovando in Lasagna prima e Novakovich poi i finalizzatori perfetti, abile nello stringere i denti e sapere blindare la porta, complice anche un Radunovic in gran forma, nel secondo tempo, chiuso senza mai calciare verso i pali di Fiorillo e limitando al minimo le ripartenza. Un atteggiamento studiato, come spiegato dallo stesso allenatore nel postpartita. Il 2-0 sulla Salernitana consente l’aggancio al sesto posto, certifica il ritorno in zona playoff e accompagna Benali e compagni alla sosta del campionato con un filotto positivo di 11 risultati utili, inferiore solo allo Spezia nella Serie B 2024/25, e con la consapevolezza di avere una precisa identità. L’obiettivo, salvarsi prima e guardare in avanti poi, non cambia. La prospettiva, con tre punti che sanno di ossigeno, sì.
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