Passare in svantaggio per iniziare a giocare: è la poco piacevole attitudine mostrata dal Bari nelle ultime due partite di campionato. Sia a Pisa che al San Nicola contro il Catanzaro la squadra di Michele Mignani ha infatti avuto bisogno di essere colpita per reagire. In Toscana ci erano voluti 73 minuti per pareggiare grazie alla zampata di Akpa-Chukwu l’1-0 del Pisa realizzato da Beruatto, contro il Catanzaro dell’ex Vivarini sono stati sufficienti i primi 12 minuti del secondo tempo per mostrare un altro volto. Più sbarazzino, determinato, sul pezzo, fino al definitivo 2-2 griffato Koutsoupias. Stessa firma che aveva inaugurato i giochi prima della rimonta calabrese con Sounas e Verna, due marcature che hanno messo in luce tutti i vizi della fase difensiva del Bari. Compassata e a caccia di certezze, quelle che ad oggi il portiere Brenno non sembra in grado di assicurare. Si attende un cambio di rotta da parte del numero 22 brasiliano così come si aspetta tutt’altro tipo di prestazioni da Edjouma, apparso contro il Catanzaro un corpo estraneo tanto da indurre Mignani a lasciarlo negli spogliatoi all’intervallo. Gli ultimi 25 minuti hanno dimostrato come Diaw sia fondamentale per supportare Nasti e dare peso alla fase offensiva con la sola sua presenza mentre Sibilli ha dimostrato che la sua qualità oggi è essenziale per la squadra. Lampi di luce tra le nubi che hanno accompagnato gambe e idee dei giocatori in queste prime sei partite. Il bilancio è di otto punti, con cinque pareggi, senza sconfitte ma con una sola vittoria. Per puntare in alto serve fare meglio. E farlo per 90 minuti.