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Da Antenucci a D’Errico: in un rigore “ceduto” c’è tutto lo spirito del Bari capolista

Sotto l’albero di Natale il Bari trova il primato. Mai nell’era De Laurentiis tra i pro la squadra biancorossa si era presentata alla sosta in vetta alla classifica. Questa volta lo fa e a +7 sull’inseguitrice più immediata, il Monopoli. Per comprendere lo spirito che anima lo spogliatoio della capolista del girone C di Serie C, occorre riavvolgere il nastro al minuto 74 della partita del San Nicola contro il Potenza. Biancorossi avanti per 1-0. Cheddira lancia in campo aperto D’Errico, che controlla, salta il portiere avversario Greco e va giù nel contatto. Per l’arbitro Carrione è calcio di rigore, il secondo a 11 minuti di distanza da quello trasformato da Mirco Antenucci per il gol dell’1-0. Sul dischetto, a sorpresa, si presenta D’Errico. Che spiazza Greco, firma il 2-0 e chiude i giochi nonostante l’inferiorità numerica dettata dal rosso a Scavone.


Dietro quel rigore realizzato da D’Errico, però, c’è un gesto di sano altruismo. Quello di Antenucci. Che è il rigorista designato del Bari ed è andato a segno 8 volte nelle ultime 8 partite di campionato. Oltremanica, dove ha giocato con il Leeds, direbbero On fire. Ma consapevole dell’importanza del gruppo. E della ricerca del gol da parte di un compagno di squadra a secco di reti da due mesi e mezzo. Quel rigore, se messo a segno, avrebbe permesso al lupo di Roccavivara di toccare quota 200 reti in carriera.

Appuntamento con la storia rinviato per Antenucci. Al 2022, quando il Bari tornerà in campo il 9 gennaio contro il Monterosi. Il gesto del lupo di Roccavivara è un attestato di mentalità vincente. Come quella del gruppo, applaudito da Mignani e D’Errico. Che sanno bene che senza agonismo la qualità diventa solo un orpello, da esibire in serate di gala ma da accompagnare quando c’è da indossare l’elmetto. Cosa che questo Bari sa fare: Palermo e Potenza sono state le ultime dimostrazioni del 2021

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