È solo una formalità ma la proposta di cedere le proprie quote al prezzo simbolico di un euro al socio di minoranza rappresenta il primo vero atto di disimpegno dalla Fidelis da parte del dimissionario presidente Giuseppe Di Benedetto.
L’imprenditore trinitapolese possiede infatti il 65% della uniti per la fidelis, società che a sua volta possiede il 90% della SSD Fidelis Andria 2018, srl di cui Michele Montuori possiede il restante 10% rivestendo per entrambe il ruolo di amministratore unico.
Di fatto è quindi la uniti per la Fidelis a controllare la Fidelis Andria 2018.
È lì che si gioca la prima partita di una competizione che ha poco a che fare con il pallone.
La restante parte della Uniti per la Fidelis è posseduta da Pietro Lamorte, ex amministratore della Fidelis 2018. È a lui, che Di Benedetto deve proporre per primo la cessione di quote: ed è quello che è avvenuto ieri per vie formali. Come da statuto sociale, adesso Lamorte ha 15 giorni per decidere se esercitare questo diritto di prelazione versando il prezzo simbolico di un euro: scaduto questo termine, Di Benedetto sarà libero di scegliere a chi cedere la sua quote.
Come noto è la situazione debitoria a far tremare i polsi di chi sonda la possibilità di rilevare la Fidelis. E il timore che si passi dalla padella alla brace con Di Benedetto che potrebbe cedere anche a gente non qualificata le quote della società, è l’ulteriore preoccupazione di cui tenere conto.
Le dichiarazioni della sindaca che ieri ha affermato che stanno emergendo ulteriori posizioni debitorie, come quella rivendicata dal fornitore di servizi di trasporto Sassi per l’autobus, disegnano una situazione in continua evoluzione. Più che tra le mani di Pietro Lamorte, infatti, il pallino è in mano proprio alla sindaca che dopo aver scaricato brutalmente (ma forse anche opportunamente) Di Benedetto, ha visto sciogliersi i nodi che avrebbero dovuto tenere insieme una cordata andriese che non si è mai neanche palesata.
La stessa sindaca ha fissato una nuova deadline, quella di lunedì. Dal giorno dopo dovrà verificare se ci sono le condizioni per continuare a sperare o se l’unica via sia quella della resa.