Qualcuno poteva pensare che il suo ruolo nel Bari, quest’anno, sarebbe stato quello di fare da chioccia o poco più. Che sarebbe partito indietro nelle gerarchie e che avrebbe giocato all’occorrenza. Che quella fascia da capitano sarebbe stata poco più che virtuale. Quel qualcuno, probabilmente, non conosce fino in fondo Valerio Di Cesare. Uno che quella fascia la indossa davvero, sul campo. E che, sempre sul campo, ha giocato più minuti di chiunque tra i giocatori di movimento, secondo solo all’estremo difensore Caprile. Il che, a poco più di un mese dal compimento dei 40 anni, è già di per sé un qualcosa di straordinario. Se a questo si aggiunge che il capitano dei biancorossi è ancora capace di essere tremendamente decisivo, il quadro è completo e ritrae una figura fondamentale e indispensabile nello scacchiere di mister Mignani. Quella segnata al Como e valsa il pareggio raggiunto in pieno recupero è la terza rete in stagione per il numero 6 dei biancorossi, che lo rende al contempo il giocatore più avanti negli anni ad essere andato in gol in questa Serie B, nonché il quinto marcatore più anziano nella storia del campionato cadetto. Ma al capitano, a quanto pare, della carta d’identità interessa zero. Basta guardarlo negli occhi quando esulta, felice come un bambino e determinato come chi sa di star inseguendo un sogno, quello del triplo salto in cinque stagioni dai Dilettanti alla Serie A. Basta ascoltarlo, quando nel post partita di Bari-Como riserva una stoccata niente male al Genoa di mister Gilardino. Un leader carismatico e capace di catalizzare le attenzioni, facendo da scudo alla sua squadra dentro e fuori dal campo. Capace ancora di sognare, come se la sua carriera non fosse già abbastanza costellata di successi. Ma Di Cesare ha ancora una fame da lupi, una voglia matta di conquistare la massima categoria. Sarebbe un regalo meraviglioso, per sé e per i tifosi di cui è un beniamino assoluto, e che su di lui sanno di poter contare a occhi chiusi. Il capitano c’è, e con lui in queste condizioni la nave biancorossa è decisamente in mani sicure.