Con questo ritmo è possibile alzare l’asticella delle ambizioni. Il Foggia, che ha cominciato a correre, ora ci crede e il meno tre dai play off incoraggia a farlo. Undici i punti conquistati da Zauri nelle cinque partite in cui fin qui ha guidato i rossoneri: è svolta vera. Nello stesso segmento di campionato, nessuno ha fatto meglio. Salines e soci hanno recuperato punti si tutte le concorrenti, mettendosi alle spalle il disastroso avvio di campionato. Effetto Zauri: l’allenatore abruzzese viaggia a ritmi da promozione diretta, con 2,2 punti a partita di media. Un abisso rispetto ai suoi predecessori. Il Foggia di Capuano tenne una media di un punto a gara nelle cinque partite in cui il tecnico di Pescopagano guidò i rossoneri. Ancora peggio fece Brambilla, scendendo sotto la media di un punto a partita nelle sei gare in cui fu seduto in panchina prima dell’esonero. A secco di punti Zangla e Gentile, gli altri due tecnici catapultati in panchina in seguito alle dimissioni di Capuano che hanno preceduto l’arrivo di Zauri. E la virata che ora spinge il Foggia a puntare altri obiettivi. Restano tuttavia le lacune ed i problemi. Ma i risultati possono rappresentare un’efficace medicina per continuare a migliorarsi. Magari nell’attesa che si svuoti anche un’infermeria che da troppe settimane registra il pienone e quasi sempre per infortuni muscolari che lasciano intuire come a livello atletico la situazione resti precaria. E’ bastato alzare il ritmo in allenamento per piegare sulle ginocchia diversi rossoneri. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono Murano e Camigliano, entrambi usciti anzitempo nella sfida di Messina. Da valutare restano i tempi di recupero, con Zauri che con l’assenza dell’ex bomber del Picerno è ora orfano di tutti e tre i centravanti in rosa. Ai box ci sono anche Santaniello e Sarr. Non resta che la carta Emmausso, sei gol e due assist, al quale Zauri sta dando nuova vita nell’insolito ruolo di prima punta.