Quale futuro per la panchina della Fidelis Andria? Smaltita la sbornia per la salvezza conquistata sul campo a discapito della Paganese grazie all’1-0 di sabato scorso al Degli Ulivi, è inevitabile che sull’agenda biancoazzurra la voce “guida tecnica” occupi un posto prioritario nelle tappe da affrontare con vista sulla stagione 2022/23. Vito Di Bari, uno dei due artefici dalla panchina con Nicola Di Leo della permanenza nella categoria al termine di una stagione tribolata, avara di gioie fino al 14 maggio, ha dribblato la domanda secca ai microfoni di Telesveva. Per valutare la bontà dell’operato di questa strana coppia, con Di Leo veterano e con esperienza varie tra il calcio dilettantistico e quello pro, e Di Bari alla prima volta da collaboratore tecnico dopo una vita spesa a guidare la difesa, occorre allora affidarsi ai numeri. Che ne premiano il lavoro: rispetto ai loro predecessori, infatti, hanno migliorato tanti dati. Dalla media punti pari a 0.71 a partita con Gigi Panarelli e 0.85 con Ciro Ginestra e cresciuta fino allo 0.94 delle 17 gare con la coppia Di Leo-Di Bari, fino ai gol incassati. Lo 0.94 per partita, coinciso anche con l’approdo di Umberto Saracco tra i pali, è un dato quasi dimezzato rispetto all’1.71 con Panarelli e di molto inferiore anche all’1.35 della gestione Ginestra. Nota dolente, i gol segnati: poco più di mezzo a partita, meno rispetto alle precedenti gestioni. Nel mezzo, giusto ricordarlo, c’è stato un calciomercato invernale che ha migliorato la squadra e corretto il tiro rispetto ad alcuni grossolani errori commessi in sede di allestimento. Di Bari e Di Leo hanno avuto però il merito di far valere maggiormente il fattore campo e di dare alla squadra il giusto carisma per affrontare i 90 minuti che valevano una stagione, quelli appunto di sabato scorso. Per ragionare sul loro avvenire ci sarà tempo. Chissà che una traccia non possa arrivare però già giovedì pomeriggio alle 17, quando il presidente biancoazzurro Aldo Roselli terrà una conferenza stampa di bilancio con vista sul futuro. Che farà i conti con novità societarie – l’addio del presidente onorario Salvatore D’Alesio – e con inevitabili interventi che riguarderanno l’area tecnica e la composizione dell’organico.
