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Fidelis Andria, convertire la rabbia in risultati: arriva il Potenza

E ora? Servirà trasformare la rabbia in risultati. E punti. Troppo pochi i 19 totalizzati nelle 25 partite di campionato sin qui giocate per poter ambire tranquillamente alla salvezza. La Fidelis Andria che cerca di mettersi alle spalle il ko casalingo contro il Catanzaro ha però dato un segnale, al di là del risultato: la squadra c’è. I messaggi fatti pervenire nei due pareggi contro Catania e Foggia sono stati confermati sul campo contro i calabresi di Vincenzo Vivarini, che sabato al Degli Ulivi hanno conquistato la quarta vittoria di fila in campionato.
La partita è stata decisa dal rigore trasformato dal Vazquez al 17′ del primo tempo, concesso per un fallo di mano di Alcibiade in area, ma l’onda lunga delle polemiche è alimentata da un altro penalty. Quello che manca alla Fidelis per un fallo commesso all’alba del secondo tempo ai danni di Tulli. Intervento sanzionato dall’assistente Veronica Martinelli, che ha però portato l’arbitro Francesco Carrione ad assegnare una punizione dal limite tra le proteste dei biancoazzurri, increduli. La partita arbitrale ha avuto una coda domenicale sui social: “Ora basta!” il manifesto esposto in una nota ufficiale dalla Fidelis Andria. “Il fallo su Tulli è solare esattamente come è solare la sua posizione all’interno dell’area di rigore. La visuale dell’assistente è libera da ostacoli” sottolinea il club, che protesta anche per un mancato rosso a Scognamillo, reo di una gomitata ai danni di Gaeta al 38′ del primo tempo.
“Il direttore di gara al termine del match ha chiesto scusa a tutti noi per l’errore commesso – ha aggiunto il presidente Aldo Roselli – accettiamo le scuse ma servono a ben poco”. Intanto le partite senza vittorie, Coppa inclusa – e anche contro il Sudtirol non mancarono le contestazioni rivolte all’arbitraggio, con la Fidelis che chiuse in 9 uomini – sono 10. Digiuno da interrompere, partendo dal delicato scontro diretto di martedì, quando al Degli Ulivi arriverà il Potenza che precede di due punti l’Andria. Convertire la rabbia in punti: unica via per cancellare la penultima posizione.

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