Buio pesto e caos totale. In casa rossonera non si trova pace e la sconfitta di ieri sera nel derby col Cerignola, la sesta in dodici giornate, ha ulteriormente aggravato la crisi che non è solo di risultati ma di identità di una squadra che si è ormai letteralmente smarrita. Sfilacciata, senza un briciolo di idea, confusa, nervosa e priva di quella giusta dose di “garra” che pure avrebbe dovuto scuoterla dopo le accuse velate ma al veleno di Capuano. E invece nulla di tutto ciò e a poco sono servite le parole di capitan Carillo, che nella vigilia della sfida con l’Audace provò a farsi voce dello spogliatoio, parlando di gruppo unito e voglioso di riscatto. L’unica certezza, al momento, è che dal Foggia si scappa: dopo Capuano e Brambilla, la saga delle dimissioni è proseguita nella tarda serata di ieri, col direttore sportivo Domenico Roma che è l’ultimo in ordine di tempo a gettare la spugna.
Il calendario non concede soste. E tra tre giorni si tornerà nuovamente in campo. Per il Foggia c’è la trasferta contro la Cavese, per la dirigenza c’è l’esigenza di provare a rimettere in piedi uno stralcio di progetto. Squadra intanto affidata al tecnico della Primavera, Lorenzo Catalano. Toccherà a lui, con Zangla nel ruolo di vice, traghettare il Foggia nella trasferta del Simonetta Lamberti. Ma dovrebbe trattarsi di una soluzione ponte, in attesa di scegliere una nuova guida tecnica. Contatti con Leonardo Colucci, cerignolano di nascita ed ex allenatore di Spal, Juve Stabia e Picerno. Sullo sfondo restano le ipotesi Cangelosi e Bianco.