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Foggia, si viaggia sui fili dell’alta tensione. Rossi si dimette, poi rientra, invitato da club, Tribunale e DDA a ripensarci. E oggi c’è il Giugliano

Si viaggia sui fili dell’alta tensione, perchè per il Foggia sembra non ci sia proprio pace. Scoppia il caso Delio Rossi: il tecnico due giorni fa ha rassegnato le proprie dimissioni, rientrate poi in seguito alla convocazione del Tribunale di Bari e della Dda, oltre che dei vertici del club, che lo hanno convinto a rimanere. Ma quali sono i motivi che hanno spinto Rossi a chiedere l’anticipata risoluzione del rapporto contrattuale che lo lega al Foggia fino a giugno? In una nota a firma dell’amministratore unico Bitetto e dello stesso allenatore, vengono evidenziate criticità di carattere tecnico, oltre che logistico ed organizzativo. Tradotto: a Rossi non andrebbe più giù l’aver stabilito Trinitapoli come quartier generale e tra i motivi dello strappo ci sarebbero anche un mercato che evidentemente non ha soddisfatto il tecnico. Criticità che club, amministratore giudiziario e Tribunale proveranno, d’intesa con lo stesso Delio Rossi, a superare. Con l’allenatore che proprio su quelle rassicurazioni ha fondato poi il suo ripensamento, rimanendo in sella. Il tutto è accaduto a poche ore dall’impegno sul campo del Giugliano, che il Foggia sfiderà oggi alle 17,30. Chiarimento o semplice tregua? E’ questa la domanda che ora si pongono i tifosi rossoneri, invitati dalla società a riempire gli spalti dello Zaccheria nelle prossime due sfide interne con Latina e Casertana: il club ha lanciato una prima mini campagna abbonamenti, con prezzi di 28 euro in curva e 44 in gradinata e Tribuna Ovest Inferiore, costi comprensivi di diritti di prevendita. Intanto c’è il Giugliano. Con Rossi di nuovo dentro, un caso che pare rientrato e una tifoseria destinata a vivere continuamente col fiato sospeso.

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