Studia l’operazione riscatto il Barletta dopo un avvio di stagione fatto di una vittoria su cinque partite ufficiali, due sconfitte e un motore che stenta ad aumentare i giri. Giorni di confronti anche con i tifosi, riflessioni e ricerca della via maestra per risalire. Dopo il ko per 3-0 sul campo del Nardò la società ha dato il via a un mini-silenzio stampa mai ufficialmente annunciato ma definito con i fatti e alimentando malumori in una piazza che si chiede se la squadra allestita per la stagione 2023/24 possa essere in grado quantomeno di replicare il percorso della scorsa annata sportiva, culminato nel quarto posto con tanto di semifinale playoff.
Dopo il ko contro il Nardò, partita trasmessa in diretta su Telesveva come ogni gara in trasferta del team biancorosso, la dirigenza del Barletta non ha recuperato le mancate dichiarazioni di fine gara, pare per il nervosismo determinato da una non perfetta accoglienza del Nardò, rilasciando dichiarazioni solo a domande selezionate. Una scelta non nuova nelle stanze dei bottoni di via Vittorio Veneto, che lascia inevasi alcuni semplici quesiti. Uno su tutti: qual è il reale obiettivo di questo Barletta nel campionato 2023/24? Vincerlo, come spiegato a inizio stagione, essere una mina vagante, da definizione adottata dal ds Pavarese ad agosto, o raggiungere quanto prima la quota salvezza per poi mettere nel mirino la zona playoff?
A parlare come sempre sarà il campo. Domenica prossima al Puttilli arriverà un Bitonto ferito dallo 0-1 casalingo contro il Fasano e a caccia di riscatto. Stesso spirito che si respira nello spogliatoio biancorosso. Ginestra e Pavarese – quest’ultimo avvistato sugli schermi di una tv nazionale all’esterno dello stadio Maradona nel prepartita di Napoli-Real – sono saldi sulle loro posizioni. Di certo la sfida ai neroverdi avrà però un peso specifico diverso rispetto a una partita qualunque per i destini di allenatore e direttore sportivo. Un risultato positivo rinforzerebbe le loro posizioni, una sconfitta potrebbe metterle in discussione.