I punti in classifica, almeno per il momento, sono sempre 37. La Corte Sportiva d’Appello, infatti, ha confermato il verdetto del Giudice Sportivo, relativo alla partita tra Palmese e Manfredonia dello scorso 7 aprile, sospesa al 4′ della ripresa sul punteggio di 2-2 per un malore accusato sugli spalti da un tifoso della squadra campana. Resta la sconfitta a tavolino per entrambe, nonostante la richiesta esplicita comune di giocare gli ultimi 41 minuti di partita. Resta pure il punto di penalizzazione per entrambe. Tutto invariato, dunque. C’è una differenza, però, rispetto al momento in cui è stato presentato il ricorso in secondo grado: la Palmese, con la vittoria di domenica scorsa contro la Gelbison, ha centrato la salvezza diretta con la “benedizione” della matematica con due giornate di anticipo. Il Manfredonia, invece, no. Il Manfredonia deve ancora conquistare la conferma della categoria. A 180 minuti dal “gong” fissato il 5 maggio, si ritrova con due punti in vantaggio sulla zona playout e con la necessità di aggiungerne almeno quattro per non correre rischi. La società sta valutando la nuova mossa da compiere sulla questione Palmese-Manfredonia: lo farà dopo aver letto le motivazioni presenti nel dispositivo della Corte Sportiva d’Appello. Molto probabilmente si percorrerà la strada del terzo grado che porta agli uffici del Coni rivolgendosi al Collegio di Garanzia dello Sport.
La priorità dei sipontini in questo momento riguarda il campo. I due risultati post Palma Campania, ossia il pari interno col Rotonda e la sconfitta di domenica contro la Fidelis al “Degli Ulivi”, impongono massima concentrazione sulle vicende del rettangolo di gioco.
Domenica arriva il Casarano al “Miramare”: fischio d’inizio previsto alle ore 15. All’andata – storia del 17 dicembre, la squadra di Franco Cinque sbancò il “Capozza” con le reti di Giacobbe dagli undici metri e Babaj. Poi l’ultima sfida della regular season al “Vicino” contro il Gravina.
