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La Fidelis non ha imparato dagli errori: così è nata la retrocessione in D

Non imparare dagli errori del passato può essere letale. Lo ha scoperto sulla propria pelle la Fidelis Andria 2022/23. Vana la rincorsa che ha portato la squadra, tornata nelle mani di Mirko Cudini alla 31esima giornata, a conquistare 12 punti in sette turni di campionato. Il ko in rimonta nel pomeriggio di Latina ha archiviato nel peggiore dei modi una stagione ricca di bassi e povera, poverissima di momenti da ricordare: retrocessione in Serie D, quella categoria che la Fidelis era riuscita a evitare grazie ai playout appena 11 mesi fa.


Per sintetizzare le difficoltà patite dal club biancoazzurro negli ultimi 20 mesi, da agosto del 2021 – momento del ripescaggio tra i pro – ad oggi, occorre affidarsi ai numeri. Che risultano lo specchio di una società che raramente ha avuto una linea guida: solo nell’annata 2022/23 si sono alternati un presidente, Aldo Roselli, che da tempo ha annunciato l’addio a fine stagione, un amministratore delegato – Pietro Lamorte – tre allenatori – da Cudini a Doudou, da Doudou a Trocini per tornare a Cudini – due direttori sportivi – Federico e Fernandez – addirittura due segretari, altrettanti team manager, club manager e magazzinieri. E se l’analisi si estende sul piano tecnico anche alla scorsa stagione, le gestioni tecniche diventano sei – sommando Panarelli, Ginestra e il duo Di Bari- Di Leo – e i ds quattro, aggiungendo all’elenco Degli Esposti e Logiudice. Escludendo la Coppa Italia e limitandoci al solo campionato, su 76 partite sono arrivate 36 sconfitte (quasi il 50% del totale), 27 pareggi e 13 vittorie. Con 56 gol fatti e 95 al passivo e oltre 70 giocatori impiegati.


La rivoluzione estiva, con appena tre giocatori confermati tra quelli che avevano acquisito la salvezza negli spareggi – Ciotti, Urso e Tulli – è stata un azzardo. Evidente. Gli stravolgimenti tecnici non hanno mai garantito stabilità sul campo e la stessa è mancata in maniera palese nelle stanze dei bottoni societari. Generando quel mix di improvvisazione e idee confuse che raramente nel calcio fa rima con i risultati. Latina ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso ma la retrocessione della Fidelis è stato un esito prevedibile da mesi. Che ora occorrerà cancellare in fretta, iniziando a programmare il futuro.

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