Avanti insieme fino al 2026, con vista su una promozione da rincorrere e su una fascia da capitano da indossare in futuro. Storia di Mattia Maita e del Bari. A Roccaraso è arrivata la firma su un rinnovo contrattuale già ratificato da giorni ma in attesa di un sigillo.
Al primo anno di Serie B da protagonista in carriera, Maita ha saputo confermare le prestazioni di alto livello esibite negli anni in C con il Bari. Da mezzala, colonna portante del reparto insieme a Raffaele Maiello davanti alla difesa o nel centrocampo a due, Mignani quando lo ha avuto a disposizione lo ha sempre scelto tra i titolari: non a caso, le 39 partite giocate le ha iniziate dal primo minuto ed è stato assente solo per squalifica – in tre occasioni – e infortunio, due volte. Condite da due assist e una rete. Proprio il gol è stato il cruccio di Mattia negli anni biancorossi: sono state cinque le reti, una in Serie B nel giorno dell’Immacolata nel 3-0 sul campo del Cittadella. 2618 i minuti in campo per un giocatore che con il Bari da gennaio del 2020 ha giocato 123 partite, con 5 gol e 11 assist. Numeri che ne attestano la centralità e che hanno spinto il club della famiglia De Laurentiis ad anticipare i tempi del rinnovo – con adeguamento dell’ingaggio – anche per rispondere alle sirene degli altri club che lo tentavano. Così sarà: il ruolo di capitan futuro è suo. Intanto c’è una Serie A da inseguire, con la certezza che quella foto in ginocchio e in lacrime al San Nicola mentre il Cagliari festeggiava sullo sfondo non sarà l’ultima di Maita con il bianco e il rosso del Bari sulle spalle.