Doverosa premessa: è un punto estremamente prezioso. Ha permesso al Bisceglie, al termine del turno infrasettimanale della quarta giornata, di tornare a muovere il proprio totalizzatore, dopo la sconfitta di Gravina. E poi, un pareggio, quello conquistato sul neutro del “Città degli Ulivi”, non si disprezza minimamente quando lo si ottiene contro una squadra, la Casertana, oggettivamente superiore per qualità della rosa, profondità dell’organico e budget. C’è il rammarico, in ogni caso, per non aver sfruttato delle invitati situazioni in fase offensiva. La squadra di Rufini, in cinque partite ufficiali in questa stagione, compresa quella di Coppa Italia di categoria, non ha mai trovato il gol su azione.
Quattro partite giocate, cinque punti collezionati, grazie ad un solo gol, quello realizzato su rigore da La Piana nella trasferta di Casarano. Grazie anche e soprattutto ad una fase difensiva eccellente, la migliore del girone: una sola rete incassata, non su azione, ma su rigore (quella decisivo di Diop per la vittoria con il Gravina). E poi ben tre cleen sheet su quattro incontri per il Bisceglie. Rufini vuole proporre un calcio offensivo, ma rispettando sempre gli avversari.
Proverà a sfatare il tabù domenica al “Giovanni Paolo II di Nardò nel derby della quinta giornata, ultimo atto del trittico in otto giorni. Occhio, però, alla voglia di riscatto dei neretini, reduci da tre sconfitte consecutive. Salentini obbligati a fare risultato contro il Bisceglie per rendere un po’ più solida la panchina di Salvatore Ciullo.