Era iniziata così, in una calda mattinata di luglio. Accoglienza da star in aeroporto, microfoni e telecamere tutti per lui e grande curiosità sul contributo che Ezequiel Schelotto avrebbe potuto apportare alla causa di un Barletta a caccia di nuovi leader. È finita così, con un comunicato di poche righe in una mattinata di inizio aprile, con ringraziamenti di prammatica e la consapevolezza di un matrimonio mai decollato. Le strade del Galgo e del Barletta si separano ma probabilmente hanno viaggiato su binari paralleli, incontrandosi raramente. Schelotto non è più un calciatore biancorosso. Notizia che serpeggiava nell’aria da qualche giorno, dopo le due esclusioni contro Gravina e Fidelis Andria collegate a un non meglio precisato infortunio, artificio che nella diplomazia del calcio spesso maschera una scelta tecnica. Finisce con una sensazione sullo sfondo: probabilmente questa separazione poteva maturare già all’alba del 2024. Con lui va via anche Fabrizio Bramati, mai protagonista in stagione.
L’eredità dell’esperienza di un calciatore da oltre 150 partite in Serie A al cammino della squadra oggi quindicesima nel girone H di Serie D si limita nei numeri a 17 presenze, 11 delle quali da titolare, tre reti contro Santa Maria Cilento, Bitonto e Palmese, tutte al Puttilli e nelle prime 10 giornate di campionato, e un assist. Partito da laterale a tutta fascia nel 3-5-2 di Ginestra, poi scalato nel tridente con il passaggio al 4-3-3, nelle gestioni Bitetto e Ciullo Schelotto aveva provato anche a mutare abito tattico, da mezzala prima e terzino poi. Il suo appeal nei confronti della piazza era calato parallelamente alla crisi di risultati e il Galgo non ha quasi mai saputo soddisfare la richiesta di leadership che gli era stata recapitata all’arrivo. La dimostrazione esemplare? Il pasticciaccio di San Siro. 20 febbraio, martedì, andata degli ottavi di Champions League tra Inter e Atletico Madrid. Mentre i compagni di squadra si allenano dopo la vittoria sul Matera, l’unica negli ultimi quattro mesi e mezzo di campionato, Schelotto parte in direzione Milano e assiste da spettatore al big match sugli spalti. Lo racconta lui stesso, con una storia Instagram poi rimossa e maldestramente sostituita alle 8 del mattino successivo da un’altra foto: in tenuta tecnica del Barletta, vecchia di qualche mese, e pronto a riprendere gli allenamenti nelle dichiarazioni mentre si trovava in realtà ancora nello scalo di Linate. Comportamento non gradito ad allenatore e compagni. Il resto è storia recente. Quella di un matrimonio rimasto tale solo nelle intenzioni.