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Starita con una doppietta si è ripreso il Monopoli: dalla valigia in mano a uomo copertina

L’importanza di chiamarsi Ernesto. Chissà se Starita, attaccante tuttofare del Monopoli, ha l’opera scritta da Oscar Wilde tra le sue commedie teatrali preferite. Di certo conosce l’importanza di lavorare in silenzio ed essere fedele alla causa, al contrario dei protagonisti del testo scritto a fine ‘800. E quell’attaccamento ha pagato: passando per un’estate da possibile partente e approdando alla doppietta all’esordio in campionato, con il Taranto come vittima designata nel 4-1 del Veneziani.

Il 26enne nato e cresciuto a cinque minuti dallo stadio di Napoli, a segno 10 volte nella scorsa stagione – 9 nel girone di andata – ha assistito con pazienza al restyling affrontato in estate dall’attacco biancoverde: saluti con Grandolfo e Borrelli, arrivi di Simeri e Montini, ritorno in grande stile di Fella e la qualità di Rolando e Manzari e la gioventù di Corti a completare il menù. Lui, che in C era già andato in doppia cifra a Caserta, si è rimboccato le maniche: ha obbedito quando Giuseppe Laterza gli ha chiesto di dirottare in corsia nel 4-4-2.

Correre e farsi trovare pronti. A prescindere dal ruolo. Manifesto di vita di chi ha interrotto un digiuno che durava dal 23 gennaio 2022, contro l’Avellino: il ragazzino che andava in giro tra Fuorigrotta e Vomero è diventato grande e per coltivare i suoi tanti sogni nel cassetto è disposto a tutto. Anche a giocare in fascia. Con gli stessi risultati.

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