Quattro gare sono sufficienti per tracciare un primo bilancio. E la sensazione è che, per quelle che sono le caratteristiche dei rossoneri, Eziolino Capuano debba almeno per ora rinunciare all’idea di praticare il modulo a lui caro. Il 4-3-3 pare essere finora l’abito che maggiormente veste meglio il Foggia. “Non amo la difesa a quattro”, si affrettò a precisare Capuano un mese fa, quando fu chiamato al capezzale di una squadra precipitata sul fondo della classifica con Brambilla in panchina. Da allora ha mutato più volte assetto, anche a gara in corso, passando dal 3-4-3 al 4-2-3-1 fino al 4-3-3 che è apparso lo schieramento che il Foggia attuale sembra digerire meglio. E la dimostrazione, laddove ce ne fosse bisogno, è arrivata nei primi 50 minuti della gara col Catania, quando il Foggia ha messo sotto l’avversario e convinto, portandosi sul doppio vantaggio poi sciupato nei minuti finali e a margine di 40 minuti in cui Capuano ha scelto colpevolmente di rannicchiarsi all’indietro. Almeno fino a gennaio, quando riaprirà i battenti il mercato e ci sarà l’occasione per le correzioni in corso, l’allenatore di Pescopagano dovrà fare di necessità virtù. D’altronde intestardirsi sui moduli serve a poco, testardaggine che proprio Brambilla ha pagato con l’esonero. Squadra intanto al lavoro per preparare la trasferta di domenica a Potenza col Sorrento. Al Viviani Capuano spera di riavere a pieno regime Salines, da verificare le condizioni di Tascone e Mazzocco mentre potrebbe tornare presto tra i convocati il centrocampista Da Riva, assente dalla trasferta contro l’Altamura in cui si procurò una forte distorsione ad una caviglia. Sicuro assente Santaniello, appiedato dal giudice sportivo in seguito al doppio giallo rimediato domenica scorsa nella sfida con gli etnei.
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