Dieci risultati utili consecutivi sono tanti, sei pareggi di fila sono troppi. Sintesi della stagione del Bari, sin qui nel segno del paradosso. Solo Spezia, Sassuolo e Pisa, le prime tre della classe, hanno perso meno partite dei biancorossi in questa stagione eppure i due segni “ics” di fila rimediati in casa con Carrarese prima e Reggiana poi rendono il bicchiere mezzo pieno. Quel Bari piacevole, brillante e compatto ammirato prima della sosta ha lasciato il posto a una squadra più lenta, nelle gambe e nelle idee, e incapace di amministrare i vantaggi. Il doppio blackout che sabato ha portato al 2-2 degli emiliani. Così il Bari si è scoperto meno solido del solito e ha dovuto fare i conti con i limiti di un organico allestito con un budget da metà classifica e con tante incognite. La politica di piccoli passi, coincisa con otto pareggi e due vittorie nelle ultime 10 partite, al momento assicura il decimo posto e un bagaglio di incognite da allontanare. Scorie di un passato recente e di una tendenza alla divisione della posta che già un anno fa, di questi tempi, preoccupava. Al Bari il compito di allontanare le prime nubi e i primi fischi di stagione.