Il contenitore andato distrutto è stato già sostituito con uno nuovo mentre, in base a quanto filtra dagli ambienti di Polizia e Carabinieri, che stanno conducendo le indagini, la caccia agli incivili potrebbe essere molto vicina ad una conclusione, con tre dei quattro responsabili che sarebbero già stati identificati. Questi gli ultimi sviluppi del bruttissimo episodio avvenuto ad Andria, la sera del 31 dicembre, in corso Europa Unita, davanti alla chiesa di Sant’Andrea Apostolo.
Protagonisti alcuni giovani del posto che, in barba all’ordinanza anti botti firmata dal sindaco, in vista della notte di San Silvestro, ha deciso di festeggiare la fine dell’anno facendo saltare in aria, con un grosso petardo, un cassonetto per la raccolta di indumenti usati.
Un gioco imbecille oltre che pericoloso, a giudicare dalla potenza dell’esplosione, che ha danneggiato anche alcune auto in sosta e che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, se nelle immediate vicinanze si fosse trovato qualche passante.
Ad immortalare questo spettacolo di cattivo gusto, un telefonino che dall’alto di un balcone ha ripreso tutta la scena. E così gesto ha fatto anche più rumore dell’esplosione, con il filmato che, il brevissimo tempo, è rimbalzato tra le chat di WhatsApp e i profili social, generando una marea di commenti carichi di rabbia e indignazione da parte degli utenti.
Parole di condanna sono arrivate perfino dal leader della Lega, Matteo Salvini, che ha condiviso il video sulla sua pagina Facebook, oltre che dal sindaco Giovanna Bruno, e dall’assessore alla Sicurezza, Pasquale Colasuonno.
Il Comune, come ha annunciato il primo cittadino, sta valutando se agire legalmente contro i responsabili, sia per i danni materiali legati all’esplosione e quelli provocati a passanti e residenti, anche per il danno arrecato all’immagine di Andria. Una città finita purtroppo, ancora una volta, sotto i riflettori a causa di questi episodi di inciviltà, di cui sarebbe bello sbarazzarsi, come si fa a Capodanno con le cose vecchie.