“In ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli costretti a separarsi dalle proprie radici per rimanere liberi e italiani”. Così recita la stele situata sul prato del parco “IV Novembre” di Andria dove questa mattina alcuni cittadini e le istituzioni locali si sono riuniti per celebrare il Giorno del Ricordo. Il 10 febbraio del 1947 è il giorno in cui vennero scritti i trattati di pace a Parigi, quando alcuni territori dell’Italia nord-orientale furono annessi all’ex Jugoslavia, costringendo gli italiani rimasti fuori dal proprio paese a cercare di tornare nella loro terra, per preservare la libertà. Allo stesso tempo il 10 febbraio è il giorno scelto per ricordare il massacro delle foibe a cavallo della fine della seconda guerra mondiale dove persero la vita migliaia di italiani. In Italia la ricorrenza è celebrata dal 2004. Ricordare, hanno spiegato dall’Associazione Puntoit e dal Comitato 10 febbraio, è fondamentale e bisogna farlo soprattutto nelle scuole.
Il momento commemorativo è stato aperto dal coro della scuola “Vaccina” che intonato l’inno italiano, e presieduto dal Sindaco di Andria Giovanna Bruno che ha ribadito l’importanza di ripartire dai fatti storici per costruire società sempre più civili e attente al fenomeno della violenza.