Il Comune di Andria non aderirà al “salva-enti” che il Governo a ipotizzato nell’articolo 43 del Decreto Legge cosiddetto “aiuti”. Il documento prevederebbe, per 14 comuni capoluogo di provincia tra cui Andria, Lecce e Brindisi, la possibilità di sospendere per due anni la procedura di pre dissesto. La ratio del provvedimento, però, prevede uno sforamento ulteriore delle tassazioni comunali, in particolare l’Irpef, per permettere un rientro più rapido dalla massa debitoria. Un concetto che non piace all’amministrazione Bruno che ha già bocciato l’ipotesi preferendo proseguire nell’iter che, si spera, porti all’approvazione del piano di riequilibrio da parte della Corte dei Conti dopo praticamente 4 anni.