La Corte d’Appello di Bari ha confermato la decisione del Gup del Tribunale di Trani dell’aprile 2021 di “non luogo a procedere” perché “il fatto non sussiste”, sull’accusa di abuso d’ufficio nei confronti del Sindaco di Trani Amedeo Bottaro ed altre 5 persone coinvolte nell’ambito dell’inchiesta denominata “Chiavi della Città”. Una vicenda che dalla squadra di calcio Vigor Trani, passando per la gestione dello stadio ed altri appalti, portò nel maggio 2019 in carcere l’ex patron del Bari calcio, Cosmo Antonio Giancaspro. L’inchiesta dei magistrati tranesi puntava ad accendere i riflettori su di una presunta distrazione di fondi dalla squadra del Bari calcio in favore della Vigor Trani in cambio poi di favori ed appalti.
Un procedimento che creò non poco caos nella città tranese e soprattutto a palazzo di città vista l’iscrizione nel registro degli indagati, fra gli altri, del Sindaco Bottaro oltre che di dirigenti e funzionari. Al Primo cittadino veniva contestata in particolare una delibera di giunta con la temporanea assegnazione alla Vigor Trani della gestione dello stadio oltre che un rimborso spese per questo compito. Ad aprile 2021 Bottaro è stato assolto dal reato di abuso d’ufficio, perché il fatto non sussiste, ma rinviato a giudizio per l’ipotesi di falso e peculato e per cui prosegue il procedimento. In primo grado è arrivato il non luogo a procedere da parte del tribunale di Trani anche se la procura ha scelto il ricorso nuovamente poi bocciato dalla Corte d’Appello di Bari con l’ultima sentenza. Tutti prosciolti, sempre per l’accusa di abuso d’ufficio, anche l’ex dirigente del Settore Sport, Leonardo Cuocci Martorano, il funzionario dello stesso ufficio, Pasquale Ferrante e l’ex consigliere comunale Diego Di Tondo, l’ex presidente della Vigor Trani Michele Amato, e l’ex vicepresidente Alberto Altieri.