Giuseppe Rendina, il 45enne di Trinitapoli presunto responsabile del duplice omicidio di Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, padre e figlio cerignolani assassinati e poi ritrovati il 31 luglio scorso in un terreno agricolo di Zapponeta, è indagato anche per la morte del 60enne Giuseppe Ciociola, ucciso lo scorso 11 marzo sempre nelle campagne di Zapponeta. Rendina è stato arrestato nel corso di un’operazione congiunta di Polizia e Carabinieri lo scorso 3 agosto mentre era nella sua abitazione di Trinitapoli. Il 45enne, secondo gli inquirenti, sarebbe quindi il responsabile di un altro efferato omicidio per il quale il suo telefono era stato messo sotto tracciamento. La Procura di Foggia, che coordina le indagini sulla morte di Ciociola, ha notificato un avviso di accertamenti tecnici non ripetibili e nei prossimi giorni verrà estrapolato il contenuto del telefono con la SIM di Rendina. E’ stato proprio il tracciamento del cellulare del 45enne casalino a far ascoltare gli istanti drammatici in cui sono stati uccisi padre e figlio cerignolani nel terreno tra Zapponeta e Cerignola. In una intercettazione, in particolare, si è udito chiaramente Gerardo Cirillo pronunciare la frase “Giuseppe non dico niente a nessuno”, seguito dal colpo di pistola alla nuca che gli ha tolto la vita. Due indagini che si intrecciano e che stanno fornendo ulteriori indizi sulla posizione del presunto killer delle tre vittime. Sul duplice omicidio resta ancora da chiarire il movente. Non si esclude la pista legata a questioni economiche, forse un debito di oltre 10mila euro. Il 45enne, durante l’interrogatorio di convalida del fermo, ha ammesso di conoscere le due vittime e di aver lavorato per loro nella raccolta dei carciofi. I loro corpi sono stati ritrovati in sacchi di plastica, sotto alcuni di tubi di gomma. Giuseppe Ciociola, agricoltore, venne anch’egli ucciso con un colpo di pistola alla nuca e abbandonato nelle campagne. Era incensurato.