Sono stati aggiudicati in questi giorni nuovamente i lavori di messa in sicurezza della discarica di San Nicola La Guardia, che si svolgeranno contestualmente al prosieguo dell’emungimento del percolato. Sarà una RTI formata dalla Gecos di Andria e la Cetola di Roma, a proseguire i lavori iniziati dalla GF Service di Napoli con cui il Comune di Andria ha risolto il contratto a causa di numerose inadempienze rilevate dall’ente. Una vicenda questa di cui ci siamo occupati negli scorsi giorni. Ed allora ecco l’atto del dirigente del settore ambiente, l’Ing. Santola Quacquarelli, a pochi giorni dalla risoluzione contrattuale e che affida alla 2^ ditta in graduatoria lo svolgimento dei lavori per un importo complessivo di poco inferiore ai 3 milioni di euro. In fase di bando pubblico la RTI Gecos-Cetola, aveva proposto comunque un ribasso d’asta pari al 3%.
In una nota del Comune di Andria è la stessa Ing. Quacquarelli a spiegare che «di fronte all’applicazione delle prime penali, la GF Service ha presentato ricorso contro l’Amministrazione Comunale il cui Settore Ambiente ha proceduto alle attività necessarie alla risoluzione del contratto e all’individuazione del nuovo soggetto adempiente all’emungimento del percolato e alla risoluzione del problema». Un problema quello del percolato che resta in cima alle preoccupazioni per la Discarica di San Nicola La Guardia assieme a quello del biogas. Come già spiegato a partire da ottobre 2021 circa 4 tonnellate di percolato sono state emunte dalla discarica almeno fino al mese di luglio. Ma secondo le stime progettuali era ancora molto il liquido inquinante presente in discarica visto che lo stesso ente chiedeva di emungere più percolato di quello previsto nel capitolato. Fortunatamente la stagione estiva ha visto pochissime piogge e di conseguenza è stata minore la formazione del percolato. Secondo l’ente comunale, tuttavia, «non vi sono situazioni allarmanti al momento anche perché il comune raccoglie percolato dal 2018».
L’ARPA nel 2019, in uno dei sopralluoghi a fine anno, aveva in realtà spiegato che c’erano ampie criticità ambientali in quel sito proprio per l’emungimento del percolato, tali da costituire un elevato rischio potenziale per l’ambiente. Adesso ci sono comunque le nuove ditte che potranno riprendere l’emungimento del percolato oltre a diversi altri lavori di messa in sicurezza già progettati ed attesi in questa fase di post gestione in danno alla Daneco dopo la chiusura della discarica.