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Il fotoreporter di guerra Francesco Cito si racconta a Barletta, “Oggi le foto non raccontano più nulla, c’è solo estetica”

Una riflessione sulla fotografia di ieri e quella di oggi, il racconto delle sue esperienze da fotoreporter di guerra. Le immagini crude, alcune strazianti, e poi ancora il ruolo stesso della fotografia capace di raccontare anche meglio di testi o articoli di giornale. Francesco Cito è stato ospite del Lions Club di Barletta all’interno della Sala Rossa del Castello Svevo. Nato a Napoli nel ’49 la sua carriera inizia nel ’72 a Londra. L’inizio di un viaggio fatto di passione per la macchina fotografica e per le istantanee che lasciano il segno. Francesco Cito è stato dai primi fotoreporter a giungere in Afghanistan nel 1980, in occasione dell’invasione russa, nell’84’ è in Palestina, e poi ancora la Guerra del Golfo. Più volte è rimasto anche ferito durante i conflitti. Ancora, ha raccontato la camorra nella sua Napoli. Una fotografia, secondo Cito, che oggi non c’è più.

Francesco Cito racconta così alcuni dei suoi momenti più difficili, quelli che lo hanno segnato per sempre.

Tra i temi trattati anche la guerra in Ucraina. Anche qui, secondo Cito, c’è tanta differenza negli scatti rispetto al tempo passato. Alla domanda su cosa pensa delle foto che arrivano dal fronte ucraino, risponde così.

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