L’elicottero di Alidaunia precipitato sabato mattina nel foggiano, ai piedi del Gargano, non aveva a bordo la scatola nera. La normativa vigente, infatti, non impone alcun obbligo sull’installazione di registratori su quel tipo di aeromobile. Le indagini pertanto si muovono su altre piste e in queste ore i rilevamenti tecnici continuano senza sosta per provare a capire cosa abbia causato l’incidente aereo tra Apricena e San Severo che ha tolto la vita a 7 persone, tra cui i due piloti. La Procura della Repubblica di Foggia ha aperto un procedimento penale con l’ipotesi di reato di disastro aviatorio colposo ed omicidio colposo plurimo a carico di ignoti. Parallelamente sta indagando anche l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Nella giornata di domenica sono state recuperate le 7 salme dal relitto. Operazioni non semplici a causa del luogo impervio e delle condizioni meteo avverse che hanno costretto i soccorritori ad interrompere temporaneamente l’attività a causa di un temporale. Sei corpi si trovavano tra le lamiere del relitto, mentre uno, quello del medico del 118, Maurizio De Girolamo, 64 anni, era stato sbalzato fuori dell’abitacolo. Aveva deciso di prendere l’elicottero anziché il traghetto a causa delle cattive condizioni meteo. Tra le vittime una famiglia di turisti sloveni che sabato da Lubiana era arrivata alle Tremiti: un 54enne direttore tecnico della principale tv commerciale slovena, la moglie di 44 anni, e i loro figli di 13 e 14 anni. I due piloti si chiamavano Luigi Ippolito, 60 anni, il più esperto della compagnia Alidaunia, e Andrea Nardelli, di 39. La Procura ha scelto di disporre l’autopsia solo sui loro due corpi. I cadaveri sono stati portati giù a valle e poi sono stati trasferiti tutti all’obitorio dell’ospedale di San Severo per il riconoscimento da parte dei parenti. Ora si trovano nella camera ardente.
Sul posto per i rilievi sono intervenuti anche due investigatori nominati dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, un ingegnere aeronautico e un pilota. Si cercano indizi e tracce che possano ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Tra le piste seguite, come spiegato nella conferenza stampa del procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro ieri pomeriggio, quella principale resta la difficoltà legata al maltempo che si è abbattuto sabato mattina sul foggiano.
L’elicottero, stando a quanto ricostruito, si è alzato in volo attorno al 9 per poi sparire dai radar intorno alle 9.40. A supportare le indagini spunta anche la testimonianza di un agricoltore che avrebbe visto l’aeromobile volare a bassa quota, infine lo schianto ed il fumo sollevarsi da una collina. Si tratta della stessa persona che ha aiutato i soccorritori ad individuare il punto esatto dello schianto. In quel momento sul Gargano c’era nebbia, condizioni ai limiti della visibilità. Ma saranno le indagini a stabilire cosa non abbia funzionato durante il volo.