Sale la tensione ad Andria tra gli ambulanti del mercato. Ieri una assemblea indetta da alcune delle sigle sindacali di rappresentanza ha visto una buona partecipazione. Al termine si è deciso lo stato di agitazione che si paleserà lunedì pomeriggio con una manifestazione pubblica di protesta nel caso in cui non arrivino risposte concrete dall’Amministrazione Comunale andriese. Al centro delle proteste l’arrivo di cartelle esattoriali da parte del Comune e riferite in particolare all’anno 2017 per quel che riguarda la Tosap, la tassa per il suolo pubblico. La vicenda però affonda le sue radici già ad un paio di anni fa quando, l’arrivo del Commissario Prefettizio, in piena fase di pre dissesto finanziario delle esangui casse comunali, provocò l’immediata cancellazione di una importante agevolazione per la categoria già in vigore dal 2002 e contenuta nell’articolo 32 del regolamento comunale specifico. In sostanza gli ambulanti erano esonerati dal pagamento della tassa per consentire la più ampia partecipazione possibile stante un momento di difficoltà particolarmente lungo da parte della categoria. Agevolazione annullata dal Commissario Prefettizio perché, invece, ritenuta “contra legem”. Somme da recuperare, allora, degli ultimi cinque anni inserite tra le altre cose nel Piano di Riequlibrio.
Per questa ragione sono partite le cartelle esattoriali che si aggirano attorno ai 400 euro mediamente in base alla grandezza della postazione. Nel corso dell’assemblea di ieri le tre sigle sindacali, Fiva-Confcommercio, BatCommercio2010 CNA Puglia e CasAmbulanti, hanno ribadito come sia stato «scorretto inviare gli avvisi nel mentre ci si stava parlando per verificare le soluzioni in campo». Soluzioni che spiegano dall’amministrazione, in realtà sono ben poche dopo l’annullamento di quell’articolo inserito nel regolamento dal 2002. Le uniche due modalità per incidere sulla vicenda in questo momento, ci dicono dall’amministrazione, sono sia quella di non aver applicato nessuna sanzione sulle somme richieste e sia quella di poter rateizzare le somme con un “ravvedimento”. Richieste, peraltro, già avviate da Anva Confesercenti e Federcommercio Provinciale BAT altre due sigle sindacali che non hanno partecipato all’assemblea di ieri. Dall’amministrazione comunale, tuttavia, resta aperta la porta per un confronto con le categorie sindacali come avvenuto già il 3 novembre scorso.
La replica, tuttavia, è stata quella che vi potrebbero esser diversi profili di illegittimità nelle richieste ma soprattutto, il grido degli ambulanti si è concentrato sulla necessità di sapere prima quanto pagare per decidere se il posteggio è conveniente o meno.
Di certo c’è che comunque il mercato di Andria non vive certo un momento particolarmente florido. Da capitale degli ambulanti ed un appuntamento che richiamava il lunedì tantissime persone ed oltre 600 mercatali, alla rinuncia al posteggio di oltre un centinaio di bancarelle con inevitabile ridimensionamento di prodotti e varietà di commercio. La speranza delle sigle sindacali è sempre quella di incontrare in settimana, prima del prossimo lunedì, l’amministrazione comunale. Un appuntamento che se anche dovesse esserci potrebbe non cambiare di una virgola la protesta che si concretizzerebbe con un corteo pubblico e probabilmente altre defezioni nel mercato settimanale del lunedì.