Cronaca

Con la stagione olivicola torna la piaga dei furti di olive, tre episodi in pochi giorni nelle campagne di Andria

È una piaga che si ripresenta puntuale in questo periodo dell’anno, in occasione della stagione olivicola, quando chilometri di uliveti, da Bari alla Bat, diventano improvvisamente terra di nessuno. Parliamo naturalmente del fenomeno dei furti di olive. Sono già tre gli episodi registrati, negli ultimi giorni, sempre nel territorio di Andria. A fotografare quella che può essere considerata una vera e propria emergenza è il Consorzio delle Guardie Campestri, impegnato in una serie di controlli nelle campagne.

Il primo intervento risale al 7 dicembre scorso, in contrada Pozzo Sorgente, dove alcuni di malviventi, rimasti ignoti, sono stati sorpresi in piena notte a rubare in un uliveto, armati di tutto il materiale necessario per compiere la loro azione predatoria. Alla vista della volante del Consorzio, i ladri si sono dati alla fuga, lasciando a terra le reti con le quali stavano per portar via un’ingente quantità di olive.

Quattro giorni dopo, stessa scena, ambientata questa volta in contrada Ponte Liso, sempre nelle campagne andriesi. Alla luce del sole, nelle ore centrali della giornata, un gruppo di malviventi è stato colto sul fatto mentre cercava di manomettere alcuni alberi di ulivo. L’arrivo del personale del Consorzio ha messo ancora in fuga i ladri, svaniti nel nulla lasciando sul posto attrezzature e refurtiva.

L’ultimo episodio, in ordine di tempo, risale a ieri sera, quando una nuova operazione delle Guardie Campestri si è conclusa questa volta con il fermo di due andriesi, sorpresi all’interno di un’auto, all’altezza di un uliveto in contrada Nunziatella. Alla vista del personale in servizio, i due hanno cercato di fuggire ma, grazie all’intervento di altre pattuglie presenti in zona, i ladri sono stati bloccati dopo un breve inseguimento.

A bordo della vettura, sono state recuperate reti, attrezzature e cinque sacchi stracolmi di olive, appena rubate, per un peso complessivo di circa cinque quintali.

Si calcola che ogni anno, solo in Puglia, questo genere di furti produca danni quantificabili in oltre 300 milioni di euro.

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