Almeno quattro coltellate, sferrate alla schiena, come in un raptus di follia, senza che la vittima potesse accorgersi di ciò che stava accadendo. Così sarebbe stata uccisa Teresa Di Tondo, la 44enne massacrata domenica pomeriggio all’interno della sua abitazione, una villetta alla periferia di Trani. Autore del feroce delitto – secondo l’ipotesi investigativa – il compagno e convivente Massimo Petrelli, di 52 anni, che subito dopo l’omicidio, si sarebbe suicidato impiccandosi ad un albero in giardino. A scoprire i cadaveri, la figlia 17enne della coppia, che non era in casa al momento della tragedia.
Le indagini dei Carabinieri stanno andando avanti, nel tentativo di ricostruire le ultime ore di vita dei due conviventi e scoprire quali fossero i loro recenti rapporti, e soprattutto cosa abbia scatenato la furia omicida dell’assassino.
L’uomo, con un passato da speaker radiofonico, lavorava presso una ditta specializzata nella lavorazione marmi, ed era padre di altro ragazzo, avuto da una precedente relazione. In base a quanto emerso, circa un anno fa era stato sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio ed era seguito dal centro di salute mentale della Asl.
Teresa era invece conosciuta da tutti come una donna molto attiva nel campo del sociale. Era un’educatrice scolastica, al servizio di una cooperativa che si occupa di fornire assistenza ai ragazzi con problematiche di vario genere, e seguiva da vicino alcuni studenti autistici della scuola “Baldassarre”.
All’interno della villa, sottoposta a sequestro, è stata recuperata l’arma del delitto, un coltello da cucina, ma altri sopralluoghi sono stati eseguiti dai militari nel tentativo di trovare ulteriori elementi utili alle indagini. Intanto il pm di turno della Procura di Trani, Roberta Moramarco, ha disposto l’autopsia sui corpi dei due conviventi, che verrà eseguita nelle prossime ore dal medico legale. L’esame autoptico servirà a fare chiarezza sull’orario e sulla dinamica dell’aggressione mortale.