Stop alla cosiddetta legge “salva poltrone” della Regione Puglia. Il Consiglio dei Ministri, con una deliberazione di ieri sera, ha deciso di impugnare la norma che allunga il mandato dei consiglieri regionali pugliesi in caso di dimissioni del presidente, contenuta nella legge regionale numero 32 del 29 dicembre 2022.
L’impugnazione riguarda la parte relativa alle questioni elettorali, in quanto (è specificato) “alcune disposizioni sono in contrasto con l’articolo 126, comma terzo, della Costituzione Italiana”.
La legge, approvata nel dicembre scorso dall’assemblea regionale, prevede che, qualora il governatore pugliese, Michele Emiliano, dovesse dimettersi prima del termine naturale della legislatura, il consiglio regionale resterebbe comunque in carica, almeno per altri sei mesi. Periodo al quale si andrebbero a sommare anche i tempi necessari per indire nuove elezioni, per un totale di circa 9-10 mesi più del previsto.
La norma, la cui approvazione ha suscitato non poche polemiche, è stata ribattezzata anche “anti Decaro”, in quanto andrebbe di fatto ad ostacolare l’eventuale candidatura alla presidenza della Regione dell’attuale sindaco di Bari, Antonio Decaro, il cui mandato a Palazzo di Città termina nel maggio 2024. Nello stesso periodo sono in programma, infatti, anche le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, alle quali Emiliano potrebbe decidere di partecipare, dimettendosi un anno prima rispetto alla fine della legislatura.