Quella di venerdì sarà una giornata importante per decifrare gli orizzonti entro i quali si muoverà la stagione 2021/22 del Bisceglie. Dopo la terza retrocessione di fila maturata nei playout di serie C, questa volta per mano della Paganese, il club nerazzurrostellato è chiamato a comprendere quale destinazione prenderà la prossima annata sportiva. Il primo passo è nella ricapitalizzazione. Sul tema il presidente Vincenzo Racanati riunirà al tavolo soci e sponsor per assicurare serenità all’ambiente a due settimane dalla retrocessione. Priorità, evitare
di affrontare un’altra estate di passione e ricostruzione nella città dei Dolmen, come avvenuto già nel 2019 e nel 2020 dopo le retrocessioni nei playout per mano di Lucchese prima e Sicula Leonzio poi. Una volta fatto questo, verranno prese delle decisioni sul da farsi. e si apriranno tutti i discorsi su eventuali riammissioni o ripescaggi, seguendo le norme Figc. Il regolamento non impedisce al Biscefkie di pensare al terzo ritorno di fila tra i pro, il che equivarrebbe a un record nella storia del club. Il massimo di riammissioni risale sin qui a quota due: tra il 1989 e il 1991 il clic biscegliese fu ripescato due volte in C2 dopo due retrocessioni di fila. Risultato già eguagliato nella scorsa estate e che, carte alla mano, apparirebbe superabile in un’estate che si preannuncia discretamente calda per tutto il calcio italiano, minato dal Covid. Una volta messe in sicurezza le casse, si potrà anche ragionare sull’aspetto tecnico. Complicato ipotizzare una conferma di Giovanni Bucaro in panchina, resta da valutare la posizione del responsabile dell’area tecnica Livio Scuotto. In ordine si andrà poi a ragionare sulla rosa. Qualcuno tra i titolari della stagione appena trascorsa ha richieste in C, come Cittadino, Mansour e Priola, altri da Spurio a Giron passando per Rocco, avrebbe dato una disponibilità di massima per ragionare sulla sua permanenza a prescindere dalla categoria. Poter ipotizzare un organico oggi, però, appare missione complicata.
