“Salviamo l’Us Bitonto”. Una richiesta unanime, che la città dei Santi Medici e i tifosi neroverdi hanno messo nero su bianco nei punti più frequentati della città, in pieno centro, tra il
torrione e la villa comunale. Sintomo di giornate di fibrillazione, quelle che stanno accompagnando il Bitonto verso la deadline fissata per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie D, coincidente con la data di venerdì 14 luglio.
Il torneo 2022/23, concluso con una salvezza conquistata con largo anticipo e portato nel segno della valorizzazione dei giovani sotto la guida di mister Valeriano Loseto, sembra ormai un lontano ricordo. Nelle ultime settimane a Bitonto non si parla più di calcio giocato ma di economia. E di fondi e investitori da individuare per garantire continuità all’avventura nella massima serie del calcio dilettantistico. Una trafila avviata con il disimpegno di Francesco Rossiello e proseguita con gli incontri con possibili nuovi soci che sin qui non hanno però dato frutti. Il tutto con un imprenditore di origini bitontine ma residente in Venezuela, la cui identità è top secret, che sarebbe interessato a immettere denaro nelle casse societarie ma solo a partire da agosto.
A due settimane dalla scadenza fissata dalla Lega nazionale dilettanti per le iscrizioni, i contatti tra il presidente bitontino Antonello Orlino e il sindaco Francesco Paolo Ricci si fanno sempre più frequenti ma sin qui non hanno prodotto risultati concreti. L’ultima strategia percorsa mira a mettere al tavolo 6-7 imprenditori locali che possano con il loro contribuito economico assicurare l’iscrizione alla Serie D 2023/24 e la fase di start-up della stagione. Unica priorità al momento, che fa logicamente scivolare in secondo piano ogni idea riguardante l’area tecnica e l’allestimento dell’organico. “Resistere per continuare ad esistere” è il monito della tifoseria. Bitonto risponderà all’appello?