Uno vicino all’altro, Giuseppe Di Benedetto, presidente del Manfredonia, e Gianni Rotice, sindaco della città garganica. Insieme, dopo una giornata caratterizzata da dure prese di posizioni, comunicati e voci di possibili dimissioni da parte del principale dirigente del club sipontino, non confermate poi dai fatti. Ieri mattina, Di Benedetto aveva abbandonato, ancor prima di cominciare, l’incontro programmato al Comune per fare il punto sulla questione “Miramare”: un incontro privato per gli esponenti di Palazzo di Città, pubblico per desiderio del presidente. I due si sono rivisti poi in serata, a margine del sit-in voluto dalla tifoseria organizzata. Si sono parlati, confrontati, chissà, forse anche scontrati verbalmente. Nessuna fumata bianca. L’iscrizione alla prossima serie D non sarebbe al momento garantita al 100%, ma almeno c’è stata un’apertura al dialogo. Le parti, il sindaco e il presidente, hanno scelto la via della riflessione: 48 ore, con scadenza fissata a domani sera, per decidere come procedere e per creare i presupposti affinchè, dopo il 14 luglio – data di scadenza per iscriversi al campionato – il Manfredonia faccia parte della geografia calcistica della nuova serie D. Il presidente, per programmare la stagione, ha bisogno di certezze circa l’utilizzo immediato dello stadio, con possibilità di accogliere i tifosi. Il sindaco ha lanciato segnali distensivi ed assicurato che non ci sono problemi per l’agibilità, l’ultimo ostacolo da superare riguarda quello della presenza del pubblico sugli spalti. Tutti gli scenari, al momento, non sono da scartare. Compresa la possibilità che Di Benedetto decida di continuare a fare calcio altrove, sempre con i colori biancazzurri, ma quelli della Fidelis Andria.
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