La Procura di Foggia ha ottenuto il giudizio immediato per Giuseppe Rendina, 45enne di Trinitapoli, ritenuto responsabile dell’omicidio di Giuseppe Ciociola, l’agricoltore 59enne di Manfredonia ucciso nel marzo 2022 in un casolare di campagna nel territorio di Zapponeta. Gravi e compromettenti le prove a suo carico, secondo il Gip Roberta Di Maria che ha accolto la richiesta del pm Matteo Stella. Secondo gli inquirenti la vittima aveva incontrato il suo assassino e si trovava chinata sul banco di lavoro quando è stata raggiunta da un colpo di pistola alla nuca. Il movente sarebbe riconducibile a questioni economiche: nel 2021 Ciociola avrebbe beneficiato di agevolazioni fiscali e contributi pubblici destinati alle aziende in difficoltà a causa della pandemia pari a circa 500mila euro. Rendina ne avrebbe chiesti in prestito 60mila per poter avviare un’attività di ristorazione. Soldi che il 45enne di Trinitapoli, nonostante le pressanti richieste, non sarebbe stato più in grado di restituire. Da qui la decisione, sempre secondo la tesi dell’accusa, di eliminare fisicamente il suo finanziatore. All’udienza del 29 settembre si costituiranno parte civile i figli e la sorella di Giuseppe Ciociola. Rendina si trova attualmente in carcere in attesa di giudizio per un altro efferato fatto di sangue: il duplice omicidio di Gerardo e Pasquale Cirillo, padre e figlio di Cerignola assassinati entrambi con un colpo alla nuca lo scorso 30 luglio. Rendina, reo confesso, avrebbe agito anche in questo caso per problemi di natura economica.
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