Rendere l’azione politico-amministrativa più efficiente attraverso una ridistribuzione delle deleghe e, soprattutto, chiudere la partita nei rapporti di forza interni alla larga maggioranza scaturita dal risultato delle ultime elezioni comunali. Queste le intenzioni alla base della decisione di Angelantonio Angarano, sindaco di Bisceglie, che ha completato la sua Giunta nominando altri due componenti per portare a sette, massimale previsto dalle normative per le città non capoluogo di provincia, il numero degli assessori. Sono trascorsi quasi due mesi di tempo dal 21 giugno, quando il capo dell’amministrazione indicò Angelo Consiglio (con il ruolo di vicesindaco), Roberta Rigante, Onofrio Musco, Antonio Belsito ed Emilia Tota. I nodi relativi all’indicazione spettante al Partito Democratico e alla postazione di riferimento del gruppo Puglia Popolare sono stati sciolti nei giorni, quando il direttivo dem ha fornito ad Angarano il nominativo dell’imprenditore Maurizio Di Pinto, titolare di un’agenzia di eventi e marketing, mentre Natale Parisi, assessore uscente impossibilitato alla riconferma in ragione degli equilibri di genere e di un risultato complessivo di Puglia Popolare non in linea con le aspettative, ha compiuto un passo indietro per consentire l’ingresso nei ranghi dell’esecutivo dell’avvocato Angela Monterisi, nome nuovo per la politica biscegliese. È tramontata definitivamente la possibilità di un incarico assessorile per il segretario cittadino del Pd Bartolo Sasso, coinvolto nel contenzioso fra un’azienda della quale è socio e il Comune. Quanto alle deleghe, in sostanza Consiglio si occuperà di urbanistica e centro storico, Rigante dei servizi sociali, Musco di sviluppo ecnomico e attività produttive, Belsito di bilancio e programmazione mentre a Tota resteranno cultura e istruzione. Monterisi rileverà da Parisi il testimone a manutenzioni e servizi cimiteriali mentre a Di Pinto toccheranno, fra l’altro, sport e ambiente.
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