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Quale sarà l’obiettivo del Barletta? La piazza si interroga dopo le parole di Pavarese

A fine luglio, momento del raduno in sede, l’obiettivo del Barletta era stato fissato nella vittoria del campionato, dopo Ferragosto il direttore sportivo biancorosso Gigi Pavarese ha dato al club biancorosso la definizione di “mina vagante”. Pretattica di chi è da tanti anni nel mondo del calcio o consapevolezza definita dalla possibilità che il girone H della Serie D 2023/24 sia un vero e proprio girone di ferro, con la presenza di ben cinque formazioni campane? In attesa di sciogliere l’interrogativo a fine mese, quando il Consiglio di Stato andrà a definire in maniera chiara e netta gli organici dei campionati italiani intervenendo sulle questioni riguardanti Reggina, Pordenone e Siena, le ultime dichiarazioni del ds del Barletta hanno avuto l’effetto di dividere, almeno sui social, una tifoseria capace di sfiorare quota 3000 abbonamenti, dato che non ha eguali al momento nella categoria su scala nazionale e che farebbe arrossire tante piazze di Serie C nel confronto.

Se proprietà e allenatore erano stati chiari sull’obiettivo di una stagione che parte nel solco di una rivoluzione tecnica – appena quattro i confermati, Milella, Cafagna, Russo e Di Piazza in un organico extralarge oggi formato da 30 calciatori – e con la volontà di non perdere posizioni rispetto al quarto posto e alla semifinale playoff della scorsa stagione, quella che il Barletta aveva avviato da outsider al ritorno in Serie D dopo sette lunghi anni di Eccellenza, le parole di Pavarese hanno avuto l’effetto di rimescolare le carte. Gli esperimenti della prima parte di stagione, in attesa di partire sabato per il ritiro di sei giorni a Rivisondoli, in Abruzzo, hanno sin qui portato l’1-1 contro l’Avellino, il ko per 2-1 a Molfetta e la vittoria per 1-0 sul Corato. Prestazioni caratterizzate dalle luci coincidenti con le prestazioni di alcuni singoli, vedi alle voci Lacassia, Marsili, Schelotto e Caputo, e dalla sensazione che per alzare l’asticella occorra intervenire ancora. L’innesto di Silvestri al centro della difesa è una risposta e a chi chiede un arrivo in più in attacco Pavarese replica così, sapendo forse di dire una bugia bianca.

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