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Passato e presente della musica tra note, cultura e narrazione: Morgan illumina la scena a Palazzo “Beltrani”

Note, cultura e narrazione in una full immersion nel passato e presente della musica. A Trani Marco Castoldi, in arte Morgan, ha illuminato il teatro a cielo aperto della suggestiva Corte «Davide Santorsola» a Palazzo Beltrani con uno speciale live piano e voce. Un rapporto quasi simbiotico con il pianoforte. Il poliedrico Morgan ha ripercorso i suoi più grandi successi cantautoriali, rendendo omaggio anche a grandi del passato.

Ed il pubblico tranese lo ha accompagnato nel suo excursus musicale, cantando assieme a lui brani che gli hanno dato la popolarità dai tempi dei Bluvertigo in poi come “L’assenzio” e “Altrove”, suo primo singolo da solista dall’album “Canzoni dell’appartamento”

Le note, intervallate da racconti, hanno dato la cifra di un artista fortemente ironico e autoironico, consapevole degli inganni e dei possibili inciampi dello “star system”. Toccante l’omaggio all’indimenticabile Luigi Tenco e alla sua “Vedrai, vedrai”. Con il linguaggio da Morgan più frequentato, la musica, ha risposto nella maniera più significativa alle recenti accuse di omofobia: un omaggio a due artisti come Boy George e Umberto Bindi, quest’ultimo definito da Morgan il più grande di tutti, a cui l’Italia dell’epoca non perdonò l’essersi apertamente dichiarato omosessuale.

Una commovente rilettura di “Arrivederci” e una straordinaria “Victims” per il genio e la sregolatezza di Morgan nel riuscire a legare lo spartito del leader dei Culture Club alle fughe di Bach. Dimostrando, qualora ve ne fosse bisogno, la sua abilità nell’interpretazione. Una performance generosa e intima, melanconica ed emozionante che si è chiusa tra gli applausi con l’esecuzione di uno dei brani più celebri del suo amico Franco Battiato: L’era del Cinghiale Bianco.

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