È scattato il provvedimento di arresto, eseguito dalla Polizia, per l’autore di una brutale aggressione avvenuta, poco più di mese fa ad Andria, nei pressi della centralissima Piazza Catuma. In manette è finito un 59enne andriese, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Trani, su ordine della Procura.
I fatti si riferiscono al 24 novembre scorso quando, intorno alle 18, una volante della Questura era intervenuta sul posto a seguito di una chiamata di emergenza giunta al 113, relativa ad una lite in corso tra due automobilisti.
Ad avere la peggio era stato un 46enne di Corato, al quale era stato staccato di netto un orecchio con un morso.
Arrivati nei pressi della piazza, gli agenti avevano trovato uno dei due contendenti, in compagnia della persona che aveva effettuato la segnalazione, e che aveva raccolto e riposto in una scatola l’organo reciso. Sull’asfalto evidenti tracce di sangue.
Attraverso l’analisi dei filmati registrati dalle telecamere di sicurezza e dopo aver raccolto le testimonianze di alcuni presenti, i poliziotti sono riusciti a ricostruire l’accaduto. All’origine della feroce aggressione, in base a quanto emerso, un’auto parcheggiata in maniera non corretta, che avrebbe impedito al 59enne andriese di compiere agevolmente una manovra con la sua vettura. Tra l’automobilista ed il proprietario dell’altro veicolo era così scoppiato un acceso litigio. Dopo qualche schiaffo reciproco, quando lo scontro sembrava ormai concluso, il 46enne coratino era stato sorpreso alle spalle dall’aggressore, che gli aveva sferrato un morso all’orecchio sinistro, così forte da staccarglielo di netto.
La vittima era stata poi soccorsa dagli operatori del 118, condotta all’ospedale “Bonomo” e poi trasferita d’urgenza presso l’Unità Operativa di Chirurgia Plastica del Policlinico di Bari, dove era stata sottoposta ad un intervento nel tentativo di “riattaccare” l’organo reciso. Adesso per l’aggressore si sono aperte le porte del carcere: è accusato di lesioni gravissime, reato aggravato dai futili motivi.