Panoramica sulla privacy
Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza durante la navigazione nel sito Web. Di questi, i cookie classificati come necessari vengono memorizzati nel browser in quanto sono essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito Web. Utilizziamo anche cookie di terze parti che ci aiutano ad analizzare e capire come utilizzi questo sito web. Questi cookie verranno memorizzati nel tuo browser solo con il tuo consenso. Hai anche la possibilità di disattivare questi cookie. Ma la disattivazione di alcuni di questi cookie potrebbe influire sulla tua esperienza di navigazione.
I cookie necessari sono assolutamente essenziali per il corretto funzionamento del sito web. Questi cookie garantiscono funzionalità di base e caratteristiche di sicurezza del sito web, in modo anonimo.
I cookie sulle prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazioni chiave del sito Web che aiutano a fornire una migliore esperienza utente per i visitatori.
Gli Analytical cookies vengono utilizzati per capire come i visitatori interagiscono con il sito web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche del numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, sorgente di traffico, ecc.
I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci e campagne di marketing pertinenti. Questi cookie tracciano i visitatori sui siti Web e raccolgono informazioni per fornire annunci personalizzati.
Altri cookie non categorizzati sono quelli che vengono analizzati e non sono stati ancora classificati in una categoria.
Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
Cronaca

Omicidio Ladisa a Bari ed il mistero della pistola che lo ha ucciso: resta in carcere il cognato 34enne reo confesso

La pistola da cui sono partiti i colpi mortali verso Nicola Ladisa potrebbe esser stata in possesso dello stesso 42enne barese la mattina dello scorso 28 novembre. Secondo quanto raccontato dal cognato 34enne Daniele Musciacchio reo confesso dell’omicidio, infatti, dopo l’ennesimo litigio avvenuto quella mattina in via Bux nel Quartiere Libertà a Bari per dissapori familiari, la pistola sarebbe caduta a terra dopo un corpo a corpo con Ladisa. Il 34enne a quel punto avrebbe raccolto l’arma ed aperto il fuoco, secondo il suo racconto fornito agli inquirenti, per difendersi. Al momento però l’uomo resta in carcere e, soprattutto, non ci sono tracce della pistola a tamburo di piccolo calibro di cui Musciacchio non ha saputo fornire notizie.

Gli uomini della squadra mobile barese che conducono le indagini ipotizzano che il 34enne abbia avuto il tempo di disfarsi dell’arma oltre che di cambiare i propri vestiti essendo passate circa 10 ore dal momento dell’uccisione sino alla cattura. La sua presenza sul luogo del delitto è stata certificata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza oltre che dalla sua confessione ai magistrati. Il 34enne fu raggiunto dai poliziotti nei pressi dello studio del suo avvocato.

Alla base delle continue liti sfociate nell’omicidio di fine anno i rapporti incrinati tra i due cognati e le rispettive famiglie a partire dal 29 maggio dello scorso anno quando il padre di Ladisa era deceduto. L’anziano aveva lasciato ai suoi due figli, Nicola e la sorella Marta sposata con Musciacchio, l’autorimessa di famiglia in via Babudri, appartamenti ed un lido balneare a Palese. Progressivamente i rapporti si sono definitivamente deteriorati con ben due querele arrivate da parte della sorella nei confronti di suo fratello con l’obiettivo di tutelare i propri interessi e quelli della sua famiglia rispetto all’eredità. Questo il racconto di Musciacchio agli investigatori. Una vicenda familiare terminata in tragedia e che nelle prossime giornate scriverà inevitabilmente altri capitoli.

Vedi anche

Back to top button