La droga viaggiava dall’Albania alla Puglia, a bordo di potentissimi gommoni oceanici: un narcotraffico da diversi milioni di euro scoperto e sgominato dalle autorità italiane ed albanesi, dopo oltre tre anni di indagini.
Sono 38 le persone arrestate, all’alba di questa mattina, nell’ambito di un’operazione condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia barese e dalla Polizia di Tirana.
Le ordinanze di custodia cautelare, 35 in carcere e 3 ai domiciliari, sono state eseguite tra la provincia di Bari e gli Stati di Albania, Montenegro e Spagna: gli indagati sono accusati dei reati di corruzione, abuso d’ufficio, riciclaggio e traffico internazionale di stupefacenti. Tra di loro ci sono anche un Procuratore della Repubblica, un amministratore pubblico, tre funzionari di Polizia e due agenti della scorta di un ministro albanese.
Le indagini che hanno portato alle misure restrittive, costituiscono lo sviluppo investigativo di altre due operazioni, eseguite dalla DIA di Bari nel 2018 e nel 2020. Anche grazie alle dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire l’intera filiera dello stupefacente: dalla coltivazione, allo stoccaggio sino alla spedizione verso le coste pugliesi.
A gestire il lucroso traffico di droga cittadini albanesi appartenenti a quattro potenti gruppi criminali, in contatto con la malavita organizzata barese ed in grado di rifornire, attraverso la Puglia, le piazze di spaccio di tutta Europa.
Nel corso dell’inchiesta sono stati accertati diversi episodi di riciclaggio e corruzione, da parte di funzionari pubblici albanesi, soprattutto poliziotti, che avrebbero garantito che la filiera della droga non fosse mai interrotta.
Parallelamente agli arresti, è scattato il sequestro dei beni riconducibili agli indagati, tra i quali quattro società operanti nel settore turistico-alberghiero, auto di grossa cilindrata e proprietà immobiliari, tra appartamenti, ville e ristoranti, per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro.