Una gioia attesa più di due ore: la tensione dei primi 90 minuti, l’ansia dei tempi supplementari e infine il lungo brivido dei calci di rigore. Poi è esplosa la festa, con centinaia di persone che hanno riempito strade e piazze di tutta Italia per celebrare una vittoria che mancava da 53 anni, quella della nazionale agli Europei di calcio.
Scene di una notte magica, cominciata dalla fine dell’accesa sfida di Wembley contro l’Inghilterra. Le bandiere sventolate, i cori per i calciatori azzurri, i suoni intervallati delle trombette e dei clacson delle auto in coda. E poi i sorrisi e gli abbracci, quelli che tanto erano mancati durante la pandemia di Covid.
Una festa “nazionale” andata in scena, ovviamente, anche nella Bat, con le strade invase dall’entusiasmo della gente. E questa volta, per fortuna, senza conseguenze. È stato così ad Andria, dove hanno funzionato le misure di sicurezza rafforzate e gli appelli alla responsabilità.
Centinaia di persone, per lo più ragazzi, hanno raggiunto le vie del centro, Corso Cavour, viale Crispi e via De Gasperi, dando sfogo alla loro gioia, ma solo a quella. Nulla a che vedere con le gli episodi di inciviltà che si erano registrati dopo la sfida contro la Spagna, con auto e portoni presi a calci e perfino un’automedica bloccata e presa d’assalto durante una emergenza. Atti di teppismo e di imbecillità, che avevano costretto l’amministrazione comunale ad aumentare il numero delle Forze dell’Ordine in servizio prima, durante e dopo la partita. Una misura che a quanto pare ha dato i suoi frutti.
Caroselli di auto, clacson e fuochi d’artificio anche a Trani e Barletta, con la gente uscita di casa, al triplice fischio, per darsi appuntamento per le vie del centro, armate di trombette e tricolore. E anche in questo caso non solo stati segnalati particolari problemi.
Insomma una festa ben riuscita che ha celebrato nel modo migliore il trionfo calcistico dell’Italia, tanto più che a vincere, questa volta, non è stata solamente la nazionale azzurra ma anche il buonsenso.