Rischia di avere strascichi polemici e anche legali il duro scontro che ieri mattina, a Palazzo di Città, ha visto protagonisti il sindaco Cannito e la consigliera comunale di Forza Italia, Raffaella Piccolo. Quello che doveva essere un incontro di natura istituzionale si è trasformato in un acceso diverbio in cui sarebbero volate anche parole inopportune. Ad accendere i riflettori sulla vicenda è un comunicato di Forza Italia. «Siamo sgomenti e sconcertati dei modi inurbani ed incivili usati dal Sindaco di Barletta, con cui ha aggredito verbalmente la Consigliera Raffaella Piccolo, con l’aggravante della condotta passiva da parte di diversi assessori e consiglieri comunali presenti» scrivono Giovanni Ceto e Antonio Comitangelo, segretario cittadino e capogruppo di Forza Italia, i quali definiscono “volgari e sessiste le parole che hanno traumatizzato la Consigliera e che saranno oggetto di attenzione nelle competenti sedi affinchè vengano definitivamente cassati comportamenti cafoni, laidi e triviali”. L’accadimento, concludono da Forza Italia, è stato rappresentato anche al Prefetto della Provincia BAT. Il sindaco Cannito replica a stretto giro dichiarando non rispondente al vero quanto narrato. “Dispiace – scrive il primo cittadino – che la consigliera Piccolo abbia frainteso l’invito ad avere maggiore rispetto della mia persona e del ruolo istituzionale. Per questo rimando al mittente ogni accusa eccessiva e infondata di sessismo che scredita solo ed oltremodo la mia persona. Per me – conclude Cannito – la polemica in questione non ha motivo di esistere”. Toni che si infiammano ulteriormente con la controreplica di Forza Italia che in un secondo comunicato entra nel merito delle parole utilizzate dal sindaco, il quale avrebbe “sbraitato in modo indecoroso facendo squallidi riferimenti ai suoi organi genitali in maniera inappropriata per un uomo delle istituzioni. Non ci sono equivoci su cui giocare – incalzano Ceto e Comitangelo – provando a diffamare una giovane consigliera comunale”. I rappresentanti di Forza Italia sostengono che termini e fatti accaduti siano stati riferiti anche da alcuni testimoni presenti allo scontro. La controreplica di Cannito non si è fatta attendere. “Chi è il mandante?” Si chiede il primo cittadino, denunciando “la meschinità di chi, per motivi politici, si nasconde e strumentalizza una giovane e valida consigliera comunale studiando la via del clamore del “sessismo” per infangare la mia persona. Invito la consigliera Piccolo a un incontro chiarificatore – prosegue il sindaco – atteso che nessuna volgarità e nessuna frase sessista è stata rivolta, direttamente, alla sua persona”. Cannito si riserva, inoltre, di sporgere querela contro chi non era presente e a suo dire sta strumentalizzando questa opera diffamatoria nei confronti della sua persona e in danno della sua immagine.