Ha chiesto di essere ascoltato dalla Commissione Parlamentare Antimafia dopo il 9 maggio per poter affrontare con tranquillità il consiglio regionale che martedì prossimo discuterà la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra. Mostra preoccupazione per il voto che deciderà il destino di questa legislatura, il Presidente Michele Emiliano, pur avendo ancora i numeri dalla sua parte. Per mandare a casa la sua giunta occorrono almeno 26 voti favorevoli e il centrodestra sembra ben lontano da questo traguardo. I consiglieri regionali di Forza Italia sono 5 ma la new entry Giuseppe Tupputi ha fatto sapere con largo anticipo che non condivide la mozione di sfiducia e dunque non la voterà. Ai 4 forzisti si aggiungeranno sicuramente i 6 consiglieri di Fratelli d’Italia, i 4 della Lega e i 2 de La Puglia Domani. In totale fanno 16. Per una questione di coerenza non voteranno la sfiducia i 4 consiglieri del Movimento 5 Stelle passati all’opposizione, avendo fatto parte del Governo Regionale sino a poche settimane fa. Da decifrare la posizione della dissidente Antonella Laricchia. Così come resta da comprendere l’orientamento dei componenti del Gruppo Misto: il renziano Stellato potrebbe votare la sfiducia, così come il biscegliese Lanotte espressione dell’Udc. Stea e Tutolo dovrebbero, invece, stare dalla parte di Emiliano. Con il Governatore dovrebbe essere compatto il gruppo del PD, composto da 15 consiglieri (in dubbio la presenza della Maurodinoia, indagata per voto di scambio). Voto contrario, salvo sorprese, anche dai 3 consiglieri di Azione, sebbene in passato abbiano più volte espresso giudizi critici sull’operato di Emiliano. Favorevoli al proseguimento della legislatura anche i 4 consiglieri di Con e i 3 del gruppo “Per la Puglia”. I favorevoli alla mozione di sfiducia non dovrebbero superare quota 20, quando ne servirebbero 26 per la sua approvazione. La votazione avverrà con scrutinio palese.