E’ durata quattro ore e mezza l’audizione del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, davanti alla commissione parlamentare Antimafia. Il governatore è stato ascoltato sulle inchieste della Procura di Bari su corruzione e voto di scambio che hanno coinvolto diversi esponenti della politica barese ed anche uomini a lui vicini, come l’ex assessore regionale Alfonsino Pisicchio. Emiliano ha esordito leggendo una lunga relazione sulle attività di contrasto ai fenomeni mafiosi portate avanti prima da magistrato e poi da sindaco di Bari e presidente di Regione. Rispondendo alle domande dei commissari il Governatore ha fatto chiarezza sulle frasi pronunciate, da lui stesso giudicate infelici, durante la manifestazione pubblica a sostegno di Decaro che si svolse a Bari lo scorso 23 marzo. Emiliano sostenne di avere accompagnato anni fa Antonio Decaro (allora assessore della giunta comunale) a casa della sorella del boss di Bari vecchia, Tonino Capriati, a seguito di minacce ricevute in occasione di un sopralluogo nel quartiere. Circostanza che lo stesso Decaro ha però successivamente smentito.
DICHIARAZIONE DI MICHELE EMILIANO (PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA)
Emiliano cita un altro episodio in cui prese le difese di Decaro davanti a dei ragazzi che gli avevano creato dei problemi, non ritenendo di dover denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine.
DICHIARAZIONE DI MICHELE EMILIANO (PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA)
La Commissione ha chiesto conto dei messaggi che Emiliano avrebbe inviato ad Alfonsino Pisicchio, commissario dell’agenzia regionale ARTI, per avvertirlo che l’indagine nata nei suoi confronti nel 2020 stava subendo un’accelerazione e che dunque sarebbero state necessarie le sue dimissioni. Dopo poche ore Pisicchio venne arrestato con l’accusa di corruzione. Emiliano nega la fuga di notizie, non senza polemizzare con i componenti della Commissione
DICHIARAZIONE DI MICHELE EMILIANO (PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA)