Avrebbero trasformato alcuni terreni agricoli in discariche in cui sversare illecitamente materiale di scarto e di risulta delle attività edili. Per questo motivo, due fratelli di Andria titolari di una impresa edile, sono indagati per violazione del testo unico sull’ambiente nell’articolo relativo alla gestione illecita di rifiuti. I militari hanno sequestrato non solo quattro terreni agricoli individuati alla periferia nord di Andria ed estesi per circa 30mila metri quadrati, ma anche i sei autocarri usati per il trasporto dei rifiuti, per un valore complessivo di circa 200mila euro. Gli imprenditori finiti nei guai, secondo i finanzieri che hanno condotto le indagini coordinati dalla Procura di Trani, avrebbero ridotto in discariche a cielo aperto anche alcuni terreni di Barletta.
Gli accertamenti investigativi sono iniziati nel settembre dello scorso anno dopo che i militari hanno sorpreso un mezzo intento a scaricare materiale di risulta di attività edile. Così, è emerso che “i due imprenditori sistematicamente smaltivano in modo illecito, per lo più nelle ore notturne, i materiali rinvenienti dai cantieri edili di loro pertinenza, mettendo a serio rischio la salubrità del territorio”, si legge in una nota della guardia di finanza che ha accertato “almeno 50 episodi di sversamento illecito di rifiuti”. Al vaglio della autorità giudiziaria c’è la posizione non soltanto dei dipendenti dell’impresa edile che materialmente sversavano i rifiuti con i camion ma anche quella dei proprietari dei terreni agricoli diventati discariche che avrebbe sottaciuto quanto accadeva. A carico dell’impresa edile è stata ipotizzata la responsabilità amministrativa per il “vantaggio economico indebito ottenuto” risparmiando “gli oneri che avrebbe altrimenti dovuto sostenere per smaltire i rifiuti”. I finanzieri infatti, stanno ricostruendo anche i risvolti fiscali dell’attività illecita per “la ripresa a tassazione dei proventi derivanti da reato” e il mancato pagamento della ecotassa.