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Molfetta Day, la città si ricongiunge ai propri emigrati all’estero tra storie di passione, coraggio e devozione per la Madonna dei Martiri

Una festa per celebrare il senso di identità di una comunità, quella di Molfetta, sparsa di fatto in ogni angolo del pianeta: dagli Stati Uniti al Venezuela, dall’Argentina all’Australia, in migliaia hanno varcato gli oceani alla ricerca di lavoro e di prospettive migliori, tornando però nella loro città d’origine ogni qualvolta ne hanno avuto l’opportunità.

Sono loro, i tantissimi emigrati all’estero, i protagonisti a cui è riservato da oltre vent’anni il Molfetta Day, istituito nel 2003 su impulso dell’allora consigliere comunale Pietro Centrone. Un appuntamento, quello del 9 settembre, estremamente sentito, caduto nell’occasione proprio nel cuore della Festa Patronale dedicata alla Madonna dei Martiri.

Come da tradizione, il corteo con il Gonfalone della Città si è snodato lungo le vie del centro fino alla deposizione in villa comunale di una corona di alloro al monumento di Simon Bolivar. Tappa conclusiva l’arrivo a Palazzo Giovene per la seduta straordinaria del Consiglio Comunale.

C’è stato spazio per racconti unici di sofferenza, disperazione, ma anche di forti aspettative e riscatto, come quello di Vittoria Facchini Lauricella, residente in New Jersey. E ancora, storie particolari come quella dell’emigrante di ritorno Conchita Bufo, rientrata dal Venezuela  per sfuggire ad un contesto socio-economico complicatosi drammaticamente nel tempo.

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